Caro” Papino”, o Padre mio…
In questa notte così triste, vengo a chiederti, o meglio a implorare il tuo aiuto.
Aiutami ,anzi aiutaci, ma in primis a me stessa, a capire il vero significato della parola “Famiglia” poiché oggi si è perso un po’ il valore, ma veramente si sono persi un po’ tutti i valori che racchiudono la chiave centrale che è ”l’Amore.” Te ne accorgi anche dagli occhi delle persone: sono spenti, guardano solo l’orologio, occhi cupi per via dell’egoismo che è provocato dal cuore ferito. Forse la causa è proprio la rabbia, la rabbia che abbiamo dentro. Il nostro “io” spesso è cieco, spesso non dà valore ai veri principi, facendoci dimenticare il valore unico, il vero dono che è la vita. Non capisco, Padre, perché dobbiamo capire tutto questo solo attraverso periodi bui, solo attraverso la passione. Perché Padre? Oggi non si sente altro che violenze sui bambini e sulle donne: milioni di donne violentate, uccise , umiliate dai propri mariti. Eppure Padre, le donne sono un dono divino, le donne sono mamme e le mamme per la maggior parte dei figli sono l’essenza della vita! Perché noi uomini siamo cosi meschini, così orgogliosi e non ci rendiamo conto che cosi facendo allontaniamo, distruggiamo, spezziamo il cuore ai figli? Aiutaci, Padre, a capire che la vita non è fatta solo di sfizi, di litigi, di lavoro, di incomprensioni ma e fatta soprattutto di gioia, amore e dialogo. Questi sono i tre elementi che descrivono la famiglia: L’Amore vale più di una macchina, il dialogo vale più del tornaconto, la comunione con gli altri vale più delle cinture di sicurezza, una bella famiglia unita vale più di una casa bella fatta di mattoni.
Che bella questa parola ’’Famiglia’’. La Famiglia dovrebbe essere un luogo di serenità, di pace, dovrebbe essere sul prototipo della Famiglia di Nazareth, ma non sempre è così, perché c’è sempre rivalità, orgoglio, gelosia a prevalere. Ogni tanto, credo, che dobbiamo sederci e riflettere, riflettere a lungo su noi stessi, dobbiamo cercare di capire se alcune cose sono giuste o sbagliate…
Sai, Padre? Io ho il brutto vizio di agire d’istinto, di non pensare mai prima di parlare (come si dice dalle mie parti: di non contare mai fino a dieci). Per questo ti sto chiedendo di far capire in primis a me in modo da non sbagliare, in modo da ascoltare il cuore e non la mente, Aiutaci a capire l’importanza di questa parola che è più di una semplice parola. Aiutaci a far sì che a regnare sia l’Amore, la pazienza ma soprattutto insegnaci a saper chiedere scusa e a dire grazie. Nulla ci è dovuto, le cose devono essere chieste con garbo e gentilezza e dobbiamo saper ringraziare sempre e a chiunque perché nulla, appunto, deve darsi per scontato, (Errore che io faccio sempre).
Ecco, Papino, aiutaci a regnare nella pace, anche se non appartiene a questo mondo per colpa nostra … La pace comincia dalla famiglia, senza questa scintilla, il mantice dei grandi principi e perfino delle più profonde ispirazioni religiose, sfiaterà solo sterili lamenti. Il vero significato del termine pace, secondo me, è mangiare il proprio pane a tavola con i fratelli. Tu, o Padre, hai dato per icona alla famiglia la Trinità: sono arrivata alla conclusione che se la Trinità è un oceano di pace, se la Trinità è l’oceano, la famiglia è la pura goccia d’acqua che per quanto in maniera d’infinitesimale piccolezza, riproduce di quell’oceano di pace la struttura, la morfologia e le tensioni. Se oggi smarriamo i significati è perché si vanno ad atrofizzare le relazioni. Ossia il senso delle cose della vita, della morte.
Ti prego, ascoltaci Padre mio, insegnaci a capire il vero valore del termine Famiglia in modo tale da essere in grado di insegnarlo ai nostri figli. Voglio concludere questo mio pensiero con una frase di Don Tonino Bello che ho imparare a memoria: ’’L’orizzonte delle sfide, l’orizzonte dei significati, l’orizzonte dell’ecumene tre proiezioni che la famiglia, agenzia periferica della comunione trinitaria deve esplorare, per vivere la diaconia della pace!
Ascoltami Papino Mio!
Baci Serena…