Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
perdonate e vi sarà perdonato;
date e vi sarà dato;
una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio (Lc 6, 36-38).
«Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Chiediamo a Dio di perdonare i nostri debiti, cioè i peccati e la pena meritata per essi; pena enorme che mai potremo pagare se non col sangue del buon Gesù, con i talenti di grazia e di natura che abbiamo ricevuti da Dio e con tutto ciò che siamo e possediamo.
In questa domanda ci impegniamo a perdonare al nostro prossimo i debiti che ha con noi, senza vendicarci, anzi dimenticando le ingiurie e le offese che ci ha fatto. Così Dio mette nelle nostre mani il giudizio che si farà di noi, perché se perdoniamo ci perdonerà, ma se non perdoniamo agli altri, Egli non ci perdonerà.
Gesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: «domandate ed otterrete» mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. …
Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe. (El pan 24,29; Novena all’A.M.)
Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore?
Egli non ha misericordia per l’uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati?
Egli, che è soltanto carne, conserva rancore;
chi perdonerà i suoi peccati? (Sir 28, 1-5)
Ricordiamo che il nostro amore per Gesù è insignificante, molto umano, assai poco delicato. Quante dimenticanze, distrazioni, volubilità; quanta noia! Il nostro povero cuore ama in modo discontinuo. Gesù invece non lascia un istante di pensarci e il suo amore ci veglierà per tutta la vita. Egli non si scoraggia, non si stanca, perdona, non ci fa caso. Lui non cambia. Guardate cosa successe una volta a S. Geltrude. Al mattino aveva fatto un serio proposito e prima di sera aveva mancato, mi sembra, sette volte. Per questo la poveretta si avvilì e non aveva il coraggio di andare da Gesù come era suo solito. Allora Egli le chiese: «Che succede, Geltrude?». Ti ho offeso già sette volte, Gesù mio, – esclamò Geltrude; ma Egli le diede questa risposta: «Geltrude, io dimentico, perdono e non tengo in conto». (El pan 2, 119; cf 40-41)
Se qualcuno ha avuto la disgrazia di offendere Gesù, non esiti un istante, corra da Lui per chiedergli perdono perché egli l’accolga come Padre buono poiché Egli l’attende con grande trepidazione e tenerezza. Allora vedrete come l’Amore Misericordioso vi stringerà a sé con l’infinita dolcezza del suo cuore e vi meraviglierete di costatare che Egli stesso vi ha attirato a sé proprio quando lo credevate adirato e pronto, con la spada in mano, a vendicarsi delle offese ricevute.
E non si ferma qui la sua bontà. Egli promette a questa anima di spalancarle le porte del cielo se d’ora in poi si comporterà come autentica consacrata e amerà con affetto filiale la Santissima Madre, nella quale, dopo Gesù, si deve riporre tutta la fiducia. (El pan 2, 40).
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai (Lc 17, 3-4).
A chi voi perdonate, perdono anch’io; perché quello che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l’ho fatto per voi, davanti a Cristo, per non cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni (2Cor 2, 10-11).
Credo che ogni creatura, ma specialmente noi della famiglia dell’Amore Misericordioso, dobbiamo essergli molto riconoscenti e dimostrargli il più possibile questa gratitudine. Sforziamoci di essere molto caritatevoli, pazienti, sacrificati e impegnati ad eliminare ogni imperfezione per imitare tutte le virtù di Dio. Ricordiamoci che Gesù ci chiede di essere non anime comuni, ma sante; che con il buon esempio contribuiamo alla santificazione dei fratelli e che il nostro distintivo sia un cuore materno arricchito delle suddette virtù. (El pan 2, 41)
Quando qualcuno ci procura dei dispiaceri, dobbiamo: allontanare da noi anche solo il desiderio di vendetta; il nostro perdono, oltre a non desiderare il male dell’altro, sia perfetto, senza che resti in noi traccia di rancore o di insofferenza. (El pan 1, 39-40)
Siamo mortificate, generose, in una parola EAM e come Lui facciamo del bene a tutti amando i fratelli, anche quando ci sono nemici, insegnando loro non con le parole ma con la vita, perché amino e perdonino gli altri, dimenticando ogni oltraggio o ingiuria ricevuta. (El pan 20, 83; Cir 5.12.1938).
Gesù mio, so che tu chiami tutti senza eccezione; abiti negli umili, ami chi ti ama, giudichi la causa del povero, hai pietà di tutti e non disprezzi niente di quanto il tuo potere ha creato; dissimuli le mancanze degli uomini, li attendi a penitenza e ricevi il peccatore con amore e misericordia.
Apri anche a me, Signore, la sorgente della vita, concedimi il perdono e annienta in me tutto ciò che si oppone alla tua legge divina. (El pan 24,29; Novena all’A.M.)
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