Care figlie, credo che tutte avrete ringraziato Dio per la grazia di aver iniziato un nuovo anno e convinte che il paradiso non è un regalo di Dio, ma ognuna deve guadagnarselo, col suo aiuto, avrete fatto seri propositi per conseguirlo, ottenendo così il fine dell’Ancella dell’Amore Misericordioso che non è solo quello di guadagnarsi il paradiso, ma di santificarsi e aiutare gli altri perché partecipino di questo paradiso che Egli ci ha preparato; però non ce lo regala, infatti vuole che ognuno abbia ciò che ha meritato.
Corriamo, convinte, nel cammino della perfezione e portiamo a Dio tutti quelli che incontriamo, servendoci più dell’esempio che delle parole, specialmente con l’esercizio della carità, della mortificazione e del sacrificio.
Ricordiamo che la carità è quella che più contribuisce alla nostra santificazione; essa unisce a Dio l’anima con tutte le sue facoltà; lo spirito per la grande stima che ha di Dio, avendolo sempre nei suoi pensieri; la volontà, sottomettendola completamente alla volontà di Dio; il cuore perché subordina i nostri affetti all’amore divino; le nostre energie perché le mette tutte al servizio di Dio e della salvezza delle anime.
La carità moltiplica le nostre forze nel fare il bene, comunicandoci una irresistibile energia per vincere tutti gli ostacoli; ci spinge a più generosi atti di virtù e, poiché l’amore è forte come la morte, ci dona grandi energie per abbracciare il dolore, arrivando a desiderarlo come il più gran tesoro.
Grandi sono, figlie mie, gli ammirevoli effetti dell’amore divino: dà conforto al nostro cuore, lenisce i nostri dolori e le nostre sofferenze, ci mette le ali per volare con grande gioia a compiere gli atti più eroici di carità e per fare un’offerta totale di noi stesse, senza lamentarsi mai della stanchezza che produce l’esercizio della carità, senza lasciarci avvilire davanti a nessun ostacolo; anzi, come fiamma viva, si alza continuamente verso il più alto, passando con sicurezza in mezzo a tutte le difficoltà.
Credetemi, figlie mie, non esiste cosa più piacevole dell’amore a Dio! Tale amore dona all’anima una grande pace, che cresce quando siamo convinte di avere Dio dentro di noi, dove esercita la sua potente azione con sollecitudine paterna.
Fa, Gesù mio, che i figli e le figlie si consacrino al tuo amore e vivano lo spirito di sacrificio continuamente per tuo amore. Aiutali, Gesù mio, perché col tuo amore si allontanino gradualmente dal peccato e dalle creature alle quali tanto facilmente ci affezioniamo! Metti nei loro cuori sentimenti di pentimento e di umiltà, e fa che mai pretendano appropriarsi di qualcosa di non buono, togliendo a Te la gloria. Non permetterlo mai, Gesù mio!
Pregate perché questa vostra Madre viva in una continua sofferenza, sempre in riparazione delle offese che commettono i sacerdoti del mondo intero e il mio desiderio non sia altro che far conoscere la bontà, l’amore e la misericordia di Dio a tutto il mondo.
Un forte abbraccio con gli auguri per il nuovo anno da questa vostra Madre che non vi dimentica un solo istante. (nel 1954; 20, 514-521)
Collevalenza, 3 gennaio 1954
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