Mentre leggevo tra i vari libri sono rimasta colpita da questa splendida poesia, che descrive la sua personalità:
“Era una donna semplice,
fragile come una canna,
come la roccia salda….
Era forte come l’amore….
Josefa era il suo nome
E Dio la chiamò Speranza…..
Fu pane e acqua fresca,
fazzoletto per le lacrime,
brezza soave e casa aperta.
Fu mano di Dio per l’ uomo
E grido dell’ uomo a Dio.
Melodia di Misericordia
Nella sua flauta.
I piedi leggeri,
lo sguardo profondo e ampio,
le mani sempre aperte
e l’orecchio attento.
Sapeva parlare di Dio
Fisso lo sguardo nell’amore crocifisso.
Sapeva ascoltare l’uomo,
più che la parola, l’esempio…
come una scopa.
Ardeva come una lampada d’argilla:
il fuoco tendeva in alto;
l’argilla partiva dal basso,
dall’uomo caduto,
ferito, abbandonato.
E Dio la chiamò Speranza…”
( dal libro “Il cuore di Madre Speranza”)
In questa poesia ci sono considerazioni che vogliono presentare una “ persona viva”, conosciuta da molti di noi, una persona che ha sviluppato a pieno e in modo armonico sia la dimensione umana che religiosa. “Ella” si sente soprattutto la “ messaggera dell’Amore Misericordioso”. La coscienza di essere strumento nelle mani del Signore le consente di non sentirsi di più di quel che è ( non ci sono né protagonismo né fatalismo), di non sentirsi di meno, di andare subito all’essenziale, di avere un certo umorismo nel parlare di sé, di essere trasparente “la lode va alla Bontà del Signore”. Alla base della sua dotazione umana e spirituale vi è un grande desiderio, per il quale è disposta a tutto…” l’aspirazione alla santità”. E’ questa la costante e appassionante ricerca della sua vita, ciò che mette in moto tutte le sue energie. Per Lei la santità è essenzialmente fare la volontà del Signore, in ogni modo, fargli piacere, cercare Lui solo e la sua gloria:” voglio che Lui e solo Lui sia il movente principale dei miei affetti, della mia vita; voglio che Lui sia per me tutto e tutte le mie cose”. E’ il “motivo” che traspare come un’ossessione durante tutto l’arco della sua vita, un motivo che con il passare degli anni aumentò. E’ quel filo conduttore della sua vita: “ Desidera la perfezione come l’avaro ambisce il danaro, come il superbo desidera l’amore.” Ma Ella sa mettere insieme questi grandi desideri con uno spiccato realismo che tiene conto dei limiti, della fragilità, proprio l’ insieme di queste due linee forma l’equilibrio personale. Nel suo testamento, infatti, raccomanda l’umiltà, l’attenzione ai giudizi temerari, il non ambire incarichi, il non discutere….” Siamo sempre fedeli nelle piccole cose, persuasi che la fedeltà nel poco è garanzia della fedeltà nel molto. Aspirare ad un alto grado di santità e non procurare di porre i mezzi che ad essi ci conducono, è grave errore.” Questo desiderio ha moltiplicato, in Madre Speranza, le forze, come se , ogni giorno queste crescessero, e Lei si sentisse sempre più capace di cose grandi, di superare ostacoli maggiori, di affrontare sofferenze più forti. Altra tendenza che corre parallela alla precedente è il “coraggio, la reazione, la magnanimità,” che è affrontare con tenacia le difficoltà, esperienze frustanti, sofferenze, umiliazioni, critiche, accuse, diffamazioni, ma soprattutto le” persecuzioni da parte del Tignoso.” Con la sua reazione positiva, Madre Speranza, riesce a trasformare tali situazioni in momenti di grazia. Si rivela libera dai vari condizionamenti , attraverso un notevole lavoro su di sé , si rende autonoma dai giudizi altrui ,e questo l’ha imparato accettando umiliazioni, critiche, sofferenze con serenità. Madre Speranza ha stabilito rapporti autentici, personali, significativi, è stata capace di saper collaborare e chiedere collaborazione, è rimasta fedele dinanzi a delusioni e infedeltà. Tutte queste capacità e queste forze vengono riconosciute in modo sempre più consapevole, che con la grazia del Signore può fare tutto…” Io con la tua grazia, tutto posso fare”. La sua mente e i suoi ideali li possiamo concentrare nell’espressione tutta sua:” il buon Gesù”, che diventa l’ oggetto del suo pensiero, del suo desiderio e del suo agire. Nella sua personalità , riscontriamo :”un’integrazione armonica” tra la sua dotazione umana e i valori evangelici imperniati sull’Amore Misericordioso del Buon Gesù. L’umano si apre al Divino con passione e l’Amore Misericordioso sviluppa grandemente l’umano, dando risultato “una donna piena”, realizzata al massimo. L’Amore Misericordioso la definisce Speranza.
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